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venerdì 3 settembre 2010

Gli insegnanti costano troppo

Il Ministro Gelmini, in questi giorni, parlando della vicenda dei "precari", ha fatto sapere di considerare uno scandalo il fatto che il 97% delle risorse economiche destinate alla Scuola, pari complessivamente a 43 miliardi di euro, sia destinato agli stipendi, facendo intendere che queste risorse vengano integralmente spese per gli stipendi degli insegnanti.

Facciamo un po' di conti. Sempre secondo le dichiarazioni del Ministro, gli insegnanti in Italia sarebbero 760000. Ammettendo che 43 miliardi di euro siano la cifra complessiva, il 97% corrisponde a poco meno di 42 miliardi di euro. Dividendo questo numero per il numero degli insegnanti si ottiene lo stipendio medio annuale per insegnante: circa 55000 euro. Benché lordo, si tratta di uno stipendio piú che rispettabile! Sono certo che qualunque insegnante, con anzianità qualsivoglia, metterebbe subito la propria firma su un contratto del genere. In realtà gli stipendi degli insegnanti sono ben al di sotto di questa cifra. Sono circa la metà di questa.

Dunque o i dati sono falsi (ma non credo) oppure il Ministero spende il 97% del suo budget in stipendi, ma non certo per gli stipendi degli insegnanti!

Vale anche la pena considerare un altro aspetto. Il fatto che l'Italia spenda il 97% delle proprie risorse in stipendi, nel comparto dell'istruzione, non significa necessariamente che gli insegnanti (o comunque i dipendenti) siano troppi. Significa che le risorse profuse nel comparto sono poche. L'Italia spende il 4.6 % del PIL nel comparto complessivo dell'istruzione. La media europea è del 5.2% e tra gli Stati dell'Unione spicca la Danimarca che investe l'8.4 % del proprio PIL. Se L'Italia spendesse per l'istruzione in linea con l'Europa le cose starebbero diversamente.

Considerato infatti che il PIL italiano è di circa 1500 miliardi di euro, una spesa del 4.6 % corrisponde a circa 69 miliardi di euro. Siccome, secondo il Ministro, il budget per la Scuola è di 43 miliardi, questo vuol dire che l'Italia investe il 62.3 % del budget per l'istruzione nella Scuola.

Se l'Italia spendesse il 5.2 % del suo PIL nel comparto, per la Scuola disporrebbe di 48.5 miliardi (il 62.3 % del 5.2 % del PIL). La spesa per stipendi resta fissa (42 miliardi), dunque in percentuale, la spesa complessiva ammonterebbe all' 87.5 %. Ci sarebbero circa 5 miliardi da investire. Considerata una popolazione di studenti di circa 7 milioni e mezzo, si renderebbero disponibili circa 700 euro per studente (circa 25000 euro per classe!). L'investimento, oggi, è invece circa 5 volte piú basso. Se, per assurdo, arrivassimo alle vette della Danimarca, spenderemmo solo il 62 % in stipendi: il resto sarebbe tutto investimento (quasi 100000 euro per ogni classe).

Dunque di chi è la colpa? Degli insegnanti che assorbono troppo per gli stipendi o del Ministro dell'Economia che non spende abbastanza?

giovedì 2 settembre 2010

La tariffa bioraria: ennesima fregatura per i consumatori

I fornitori di energia elettrica, in questi giorni, stanno inviando ai propri utenti una comunicazione nella quale si annuncia, pomposamente, l'avvio di una grande novità in bolletta: la tariffa bioraria! Il testo è evidentemente improntato all'ottimismo, cercando di far passare il messaggio per cui, per l'utente, si tratta di un grande vantaggio. Ci fanno questo favore, insomma. Se però si legge con attenzione si scopre che l'energia costerà, sí, meno nelle ore notturne e nei festivi, ma costerà di piú nelle ore diurne dei giorni feriali. Non è dato di sapere i nuovi costi dell'energia, quindi difficilmente un utente può calcolare l'eventuale risparmio. Tuttavia un indizio c'è: per risparmiare bisognerà consumare almeno il 66 % dell'energia nelle ore notturne. Questo significa, naturalmente, che consumando il 66 % dell'energia nelle ore notturne si pagherà piú o meno come prima, e solo consumando di piú si pagherà meno (ma non si può sapere quanto meno: 1 centesimo? 10 centesimi? 1 euro? 10 euro? Un'idea ce l'avrei :-).

Dubito che qualcuno si trovi anche solamente vicino a questa condizione.
Quindi, a meno di cambiare drasticamente le proprie abitudini, le bollette sono destinate ad aumentare. Gli stipendi no, ma non possiamo lamentarci. Mica ci aumentano le tasse!

Naturalmente possiamo sempre scegliere di utilizzare gli elettrodomestici piú avidi di energia nelle ore notturne: lavatrici e lavastoviglie, per esempio. Cosí la nuova idea dei gestori per farci risparmiare, ci costerà notti insonni e litigi con i vicini di casa per i rumori molesti prodotti da tali apparecchi. Riuscite a immaginare un condominio nel quale tutte le lavatrici funzionano nelle ore notturne? Un'idea geniale, davvero. Preparate i tappi per le orecchie.

Non è che a qualche giornalista viene in mente di chiedere in diretta TV ai promotori di questa grandiosa idea chi ci guadagnerà e perché? Sarei curioso di saperlo. Sono però certo che non sarò io quel qualcuno.